Sabato che trasforma il centro, escono a frotte dal metrò. Risate rumorose e voci contro i palazzi antichi ribalzano veloci.
Giovani uguali, facce inquiete stesse vetrine, hamburgheria. Voglia di troppe cose, sogni da fine mese perchè a volare insieme hai più coraggio.
I ragazzi nella pioggia compagnie di un giorno o amici, chi lo sa? Come passeri bagnati dietro un raggio obliquo, chi li asciugherà?
La pioggia, la pioggia... Chissà se un po' male fa... La pioggia, la pioggia... Che se ne va.
Stanze remote i sedici anni (quel tempo fu anche mio) lontani solamente un po' (stessi sogni io...) le mani appiccicose di ieri. Lo zucchero filato del sesso raccontato.
L'amore da inventarti addosso (non ti sento più) Quando no c'era la TV (che spettacolo eri tu!...) Voglia di troppe cose, papà che a fine mese diceva sempre: -Il prossimo stipendio-.
I ragazzi nella pioggia, compagnie di un giorno o amici, chi lo sa? Nei giubbotti senza inverni dentro una grondaia della bella età...
La pioggia, la pioggia... Vedrai come viene e va... La pioggia, la pioggia... Passerà...
La gommina nei capelli gialli fa vissuto, quasi un po' retrò. I ragazzi nella pioggia, sagome d'argento, trame in libertà... La pioggia, la pioggia, è già vuota la città. La pioggia, la pioggia che se ne va... Se ne va... Ciao, ragazzi!