1970

Continua l’alternanza fra lavori teatrali di un certo spessore a frequenti comparsate in grandi produzioni cinematografiche d’autore fra le quali vanno annoverate “Satyricon” e qualche anno più tardi “Casanova”, entrambe del maestro Federico Fellini. Questo è anche l’anno della rappresentazione teatrale della versione italiana di “Hair” - musical americano entrato ormai nella leggenda - che narra le vicende di un gruppo di hippies sullo sfondo della Grande Mela ai tempi della sanguinosa guerra nel Vietnam; Nel cast, oltre a Teo Teocoli, figurano gli inseparabili Renato e Loredana. Lo spettacolo che verrà rappresentato al Teatro Sistina per la regia di Giuseppe Patroni Griffi, non avrà vita facile per via di qualche scena di nudo integrale degli attori.


1971

La Rai affida a Pippo Baudo la conduzione di un nuovo programma, "La freccia d'oro", la cui sigla verrà incisa sul lato A di un 45giri. Il retro sarà dedicato ad un altro motivo estremamente facile, "Gingi", dove Renato compare tra i coristi di quest'ultimo brano ed è ritratto in copertina alla sinistra di Baudo.




1972

Firma un contratto con la casa discografica RCA Italiana con sede in Roma ed inizia ad elaborare una stesura del suo primo album includendo alcuni brani incisi nel periodo precedente ed altri la cui ultimazione è prossima. Fra musica e teatro Renato sarà coinvolto nell' "Orfeo9" un opera pop scritta e musicata da Tito Schipa Jr, rappresentanta per la prima volta a Roma al Teatro Sistina nel 1970 di cui ne è stata realizzata una trasposizione televisiva per la Rai. Il personaggio affidato all'interpretazione di Renato è quello del "venditore di felicità". Apparirà anche quest'anno come comparsa in alcuni film tra cui "La mala ordina" e"Roma", il cui regista è ancora una volta il maestro Federico Fellini.





1973

In uno scenario di grande fermento nel campo musicale si inserisce definitivamente la figura atipica di Renato Zero che, dopo una gestazione dell'album d'esordio tutt'altro che facile, più volte rinviato, pubblica "No! mamma, no!" il suo primo Lp "live" registrato presso il Teatro Centrale in Roma che, nonostante si riveli un flop dal punto di vista commerciale, segnerà la sua lenta ma inarrestabile ascesa nell'Olimpo della musica leggera italiana. I rapporti non proprio idilliaci con il management italiano della RCA e la scarsa attenzione di alcuni addetti ai lavori e giornalisti che molto sbrigativamente lo etichetteranno come il David Bowie nostrano non scoraggiano Renato che sorprenderà invece i più attenti per l'assoluta modernità dei testi e per le sue originali interpretazioni live.







1974

A soli sei mesi dall'uscita del primo album, vede la luce, non senza difficoltà, un nuovo lavoro; "Invenzioni". Di questo album colpisce subito la differenza di utilizzo della voce, più sicura e graffiante oltre ai testi che affrontano ancora una volta diverse tematiche. I conflitti ancora persistenti con la casa discografica poco propensa ad effettuare investimenti promozionali sull'artista, spingono Renato a scrivere di proprio pugno un inusuale, quanto ormai mitico, comunicato stampa: "Renato Zero è nato a Roma il 30 settembre 1950. Sarebbe stato un ottimo impiegato alla SIP, se non fosse stata la sua eccentricità e il suo estro a ricordargli che il suo posto era sul palcoscenico. Ha dovuto lottare per imporsi contro il mondo che voleva fare di lui oggetto di studi e di ricerche… Oggi il mondo sa di avere a che fare con un artista che canta la sua vita e quelle degli altri…" Nello stesso anno ha l'occasione di collaborare con Ornella Vanoni per cui scriverà il brano "Dipende".




1975


Incide un brano dal titolo "Merenda di fragole", originariamente composta per la colonna sonora del film francese “La modella” del 1974 (titolo originale: Comme un pot de fraises!) per la regia di Jean Aurel.




1976

E' l’anno della riscossa. La RCA si è resa conto dell’indubbio valore e delle potenzialità di quest’artista in scuderia e decide di effettuare consistenti investimenti promozionali, che contribuiscono finalmente a far decollare anche la carriera discografica di Renato Zero. Con il parziale utilizzo di materiale già edito e l’ampliamento del team di autori e compositori, viene dato alle stampe “Trapezio” - titolo ispirato ai personaggi del circo e metafora di quel salto nel vuoto che occorre compiere per cercare di imprimere una svolta definitiva alla propria vita e compiere un salto di qualità. Il singolo “Madame” sarà in assoluto il primo brano ad entrare nelle alte posizioni di classifica e ad essere proposto in discoteca. Tra le illustri collaborazioni dell’album, spiccano i nomi di Mogol (Un uomo da bruciare) e Franca Evangelisti (Motel), già autrice di molti brani di Patty Pravo. Grazie a questo tramite, sarà proprio la Pravo a beneficiare nel medesimo anno di Motel, includendola con testo e titolo parzialmente differenti (Grand Hotel) in un album omonimo. Risale sempre a quest’anno una curiosa partecipazione di Renato in qualità di cantante-presentatore per una trasmissione musicale Rai dal titolo “Zero & Co”.







1977


Viene pubblicato il quarto album dell'artista che nonostante l'accresciuta popolarità vedrà tributarsi un’accoglienza tutto sommato tiepida. Renato avrà però la sua giusta affermazione grazie allo spettacolo che prende lo stesso titolo dell’album e che lo vedrà impegnato per molti mesi. Grazie al tour si diffonde una innocua ma contagiosa malattia: la “Zerofobia”! Il fenomeno Renato Zero deflagra con tutta la sua potenza musicale, scenica, interpretativa lungo tutto lo stivale. Lo spettacolo registra un costante sold out mentre l'album, un azzeccatissimo mix di brani di grande spessore testuale e sonoro, arriverà nelle posizioni alte delle hits così come il singolo “Mi vendo/Morire qui”.